AL MUSEO ETNOGRAFICO DI ALESSANDRIA LE ICONE DI MARTA POPESCU
Il Museo Etnografico di Alessandria, da martedì 23 Marzo a mercoledì 7 Aprile 2010, ospita in apposito spazio espositivo la mostra di Icone di Marta Popescu, artista lombarda che con questa sua personale intitolata "Rapita fu l'anima nel divino segno" presenta una selezione scelta di opere su tavole di legno: icone rappresentative di un accreditato lavoro di ricerca del sacro nell’arte (avviato oltre venticinque anni fa, presso la scuola di icone diretta in Italia dal Maestro Igor Sendler), e nella sua maturazione stilistica giunto a un periodo di sicura fecondità creativa.
Di questa selezione di icone presentate in una realtà museale piemontese di grande prestigio e richiamo - quella del Museo Etnografico di Alessandria diretto da Elena Garneri Presidente dell'associazione "Amici del Museo di Alessandria", con il prezioso contributo di Piero Sassi per il coordinamento generale, l'organizzazione nonché la comunicazione istituzionale - i visitatori potranno ammirare, in particolare, un “Miracolo dell’Arcangelo Michele” e varie icone sul tema devozionale mariano: intense immagini che suggeriscono mitezza e forza contemporaneamente, affidate a una cura compositiva di particolare morbidezza e circolarità. Siamo alla presenza di raffigurazioni del sacro che esprimono una rigorosa conoscenza dei canoni estetici dell’iconografia classica e fondati su un appassionato studio della letteratura agiografica: da qui le opere che narrano pittoricamente le vite di santi, mistici, asceti e altre figure legate a una tradizione spirituale-e-iconografica tramandata nei secoli. Di rilievo è anche il tema del Cristo in croce, che in questa mostra viene proposto con una serie di icone di vari accenti chiaroscurali che ben evidenziano la tensione dialogante tra finitezza e universalità: un “tendere a” e un “dialogare con” che, erompendo dalla fisicità dei materiali utilizzati dall’artista (erompendo dalla tavola, dal legno, dai pigmenti), ci indicano tutta la complessa intensità di quel tema. «Ciò che campeggia nell’icona è Dio, e il mistero di Dio che attraverso l’arte dell’icona viene espresso»: così la stessa Marta Popescu, nell'efficace sintesi sul significato, pregnante ed essenziale assieme, dell'icona. Quadri a soggetto sacro che nell’artista nascono da uno sguardo profondo (da una visione profonda) e che nel loro rivelarsi all’esterno chiamano a sé altrettanta profondità. In “Nel silenzio, le icone di Marta Popescu tra materia e spiritualità", il testo critico di Marina Palmieri che accompagna questa mostra ospitata al Museo Etnografico di Alessandria, viene sottolineato: «.. il silenzio, non a caso, è la dimensione contemplativa alla quale l’artista Marta Popescu Janu attinge da sempre per l’accoglimento di quei segni, tratti e messaggi che poi - già nelle delicatissime prime fasi della sua lavorazione a contatto con i soggetti sacri della tradizione iconografica cristiana - adagia su trame materiche colme di un’urgenza: l’urgenza di far risuonare nell’animo umano cenni di sonorità che vengono da lontano, l’urgenza di richiamare la mente e il cuore degli uomini al grande abbraccio di un mistero divino.»
Del lavoro iconografico sviluppato da quest’artista giova inoltre mettere in risalto l’impegno di una ricerca che racchiude in sé antichità e contemporaneità. Le opere di Marta Popescu, così come già scritto da Alessandro Quasimodo in «Il lavoro di Marta “1000 anni luce”», «sono la testimonianza di quanto, contrariamente a come si possa pensare, il recupero dell’antico sia sempre più sentito dall’arte contemporanea. Sicuramente il termine icona ha sapore di passato, per lo più remoto, ma nell’opera di Marta si arricchisce anche di elementi creativi e di innovazione (..) Insomma, si recuperano strade antiche per giungere a nuove mete.» Notevole anche il vigore espressivo dell’artista Marta Popescu, che con il commento del Professor Giuseppe Castelli, docente di Storia dell’Arte, è stato così evidenziato: «In punta di pennello ci propone i suoi santi e le sue madonne attraverso una pittura sorretta da una gamma cromatica piena e scintillante, seguendo le trame di una forza inventiva, che non sembra arrestarsi neppure di fronte alle estreme rigidezze di una iconografia di tradizione millenaria.»
MUSEO ETNOGRAFICO di ALESSANDRIA - Piazza Gambarina 1 - 15100 Alessandria - Tel./fax 013140030
Periodo della mostra: da martedì 23 Marzo a mercoledì 7 Aprile 2010. Orario di apertura del Museo Etnografico di Alessandria: tutti i giorni dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 19.00. Chiuso il Mercoledì pomeriggio e la Domenica mattina.