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01
Apr
2010

FOCUS SULLA ì FINANZA DEL MAREî : ÖMA LE BANCHE DISERTANO IL MEETING

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“Il sistema finanziario al servizio dell’economia del mare: banche ed imprenditori per cavalcare la ripresa” è stato il tema del meeting organizzato dall’ International Propeller Club Port of Venice e che avrebbe dovuto avere, quali relatori, i vertici di tre importanti Istituti di credito interessati allo sviluppo della logistica e della portualità nordestina. Un appuntamento che, con giustificazioni diverse,  è stato però disertato dagli esponenti del mondo della finanza ma che ha invece  consentito un vasto dibattito tra gli operatori presenti, armatori, agenti marittimi, imprese di spedizione, legali ed esponenti dell’Autorità Portuale di Venezia,  dal quale sono emerse tutte le “falle” di un “sistema” non adeguato per superare la pesante crisi economica in atto.
“Dai nostri relatori – ha affermato il presidente del Propeller veneziano Massimo Bernardo – avremmo voluto capire  in  che cosa e come  il sistema bancario che opera nella nostra regione potesse implementare lo sviluppo del mondo del trasporto  nonché come dare visibilità e conoscenza ai responsabili di questo sistema di quanto e di come le aziende del comparto possano incrementare l’economia regionale e nazionale proprio quando grandi gruppi finanziari , come UNICREDIT, annunciano pesanti interventi per lo sviluppo della logistica nel nostro mare” .
Ai nostri relatori , per esempio,   avremmo voluto chiedere se “ per il rinnovamento dei fidi prendano in considerazione solo gli utili o se verificano il risultato operativo al lordo degli ammortamenti. Come dire,  se viene valutato positivamente il fatto che un’azienda sfrutti la crisi per riorganizzarsi e riposizionarsi su mercati più innovativi (magari investendo in strutture, ricerca e sviluppo o brevetti ) o se si guarda semplicemente l’ultimo rigo del bilancio, quello degli utili che ahimè, probabilmente, adesso non ci sono!
E ancora, tenendo conto  che nel Veneto si è  persa l’occasione di  creare  una grande banca,  in questo scenario, ove i grandi istituti non sono controllati dalle Fondazioni radicate nel nostro  territorio, con quale sensibilità si guarda alle esigenze locali e soprattutto, quale peso ha l’economia locale del nordest in queste scelte “?
Quando la politica non sa rispondere alla crisi- sintetizzano gli interventi degli operatori- anche le banche non sanno come muoversi con l’aggravante che,  per quanto riguarda i rapporti con gli imprenditori dell’economia del mare , manca una specifica preparazione dei funzionari addetti  e ,  per esempio,  nel caso del credito all’armamento ,  costringendo la categoria a richiedere finanziamenti a banche estere con conseguente  grave danno anche  per l’economia italiana. Da parte sua il direttore della Programmazione e Finanza dell’Autorità Portuale di Venezia Gianandrea Todesco , intervenuto in rappresentanza del presidente Paolo Costa e del segretario generale Franco Sensini, dopo aver rilevato che l’assistenza finanziaria alle imprese è una leva importante per sostenere e far crescere il porto di Venezia , così come tutta la portualità, ha affermato che “ Vi è la consapevolezza che la peculiarità delle attività portuali , accentuata nei momenti di crisi quale quello attuale, richiede anche sul piano dell’assistenza finanziaria la maturazione di particolari competenze e sensibilità, fattori che talvolta tendono a discostarsi da una rigida valutazione tecnica per valorizzare aspetti  troppo spesso intangibili”.
Da parte sua il presidente dell’Associazione Tra Imprese di Spedizione del Veneto Andrea Cosentino, ricordando la recente aggiudicazione del nuovo Terminal Ortofrutta del porto di Venezia ad una cordata di Imprese di spedizione veneziana, ha sottolineato come “ l’aggregazione tra imprese e un buon progetto “  siano  oggi un motivo di interesse da parte del sistema finanziario anche alla luce di necessario riequilibrio tra richieste di credito da parte delle imprese e progetti innovativi su un mercato apparentemente saturo che però, di fatto, non lo è ancora”.  Ma è stato il vicepresidente dell’Associazione Agenti e Mediatori Marittimi del Veneto Mauro Furlanetto a ricordare che se è vero che esistono pesanti rischi per la categoria è altrettanto vero che questi non possono essere trasferiti verso il credito.” Ciò non toglie – ha affermato il vicepresidente – che si debbano auspicare interventi a favore della crisi che ha colpito il settore dando la possibilità alla categoria, per esempio nel caso dell’anticipo dei conti-esborsi ,  di disporre di aperture di credito più accessibili per navi di tutte le bandiere. Resta il fatto che l’ufficio estero degli istituti di credito non sembra andare di pari passo con i tempi principalmente per l’impreparazione sulle caratteristiche del comparto marittimo  del personale addetto a tali operazioni ”. Per l’armatrice Tiziana Cielo, amministratrice di un  consorzio che opera con una  flotta dedicata al trasporto passeggeri,  è impensabile che ad  importanti Istituti di credito “ si debba ancora spiegare la differenza tra  l’ipoteca navale e l’ipoteca su un immobile e,  quando,  a fronte di un fatturato di qualche milione di euro vengano concesse agevolazioni di cassa per soli 10.000 euro”.
Concludendo i lavori dell’interessante meeting, su indicazione dei molti  operatori presenti,  il presidente Bernardo ha ipotizzato la necessità di avviare confronto diretto , cioè un vero e proprio “focus”  tra i  massimi rappresentanti del sistema finanziario e il mondo dell’impresa che opera nell’economia del mare coinvolgendo enti ed associazioni che dall’est all’ovest del Paese sono oggi in balia di una politica del credito certamente inadeguata alle esigenze di sopravvivenza e di crescita della nostra economia.