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29
Apr
2018

Tagli alle visite dentistiche: la crisi economica ha colpito anche la cura della salute dentale

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La crisi economica che ha attanagliato l’Italia negli ultimi anni, ha avuto delle ripercussioni importante anche sull’apparato medico-sanitario. Oltre ai tagli e alla mancanza di fondi per la ricerca da parte dello Stato, c’è da registrare anche una notevole riduzione delle visite mediche da parte dei cittadini. Tra queste sono state soprattutto quelle dentistiche ad essere state “tagliate” dalle famiglie italiane. Si sa che la cura dei denti richiede uno sforzo non indifferente anche dal punto di vista economico. Per questo, negli ultimi anni, è aumentato sensibilmente il numero di persone che cerca un dentista in Croazia o in altri paesi balcanici.

Sono gli effetti ella globalizzazione: d’altra parte, se si può risparmiare del denaro ricevendo ugualmente un buon servizio, perché non approfittarne?

Ripresa economica: a beneficiarne sono anche le visite odontoiatriche

Dopo anni davvero bui dal punto di vista dell’occupazione e dei consumi, arriva qualche buona notizia che fa ben sperare anche sul piano delle cure sanitarie.

Il 2012 3il 2013 sono stati gli anni più “neri” da questo punto di vista: secondo i dati del Sistema Sanitario Nazionale, nel corso del 2013 addirittura solo il 39% dei cittadini italiani aveva fatto almeno una visita dal dentista nel corso dell’anno. Numeri bassissimi, che certificano che si è trattato di un problema reale dettata da scelte ben precise a fronte della crisi economica.

Ma con la ripresa, seppur lenta, dei consumi, anche questi dati così preoccupanti hanno fatto registrare dei miglioramenti sensibili negli ultimissimi tempi.

Questa volta è uno studio dell’Aic /Accademia Italiana di Conservativa) a fornire numeri incoraggianti. Nel corso del 2017 il 52% dei bambini e il 57% degli adulti si è recato almeno una volta dal proprio dentista. Un italiano su dieci ha invece messo in atto una terapia che prevedeva più sedute.

Inutile sottolineare l’importanza di questi numeri che, oltre a garantire una buona qualità della vita ai pazienti, li mettono al riparo dal propagarsi di patologie dell’apparato dentale ben più gravi e derivanti da una scarsa prevenzione.

Ancora troppo scetticismo attorno all’importanza della prevenzione 

Se  da un lato questa ricerca ha messo in luce risultati certamente confortanti, l’altro lato della medaglia mostra una parte “oscura” piuttosto allarmante. Sempre secondo l’Aic, ben un genitore su due ignora che troppi zuccheri e una scarsa cura dell’igiene orale (soprattutto per il lavaggio dei denti) sono le principali cause alla base della formazione di carie.

Ma non è tutto qui. Sempre il 50% dei genitori non ritiene necessario curare le carie dei denti da latte, e ben 7 persone su 10 ritengono il dentista una figura di cui si può fare tranquillamente a meno.

A far fronte a queste notizie negative, ce n’è una positiva: una crescita delle cure ortodontiche.

Alla base di questo dato c’è un aspetto legato principalmente all’estetica. Molti infatti vedono nel sorriso perfetto da sfoggiare, l’arma migliore per combattere l’avanzare dell’età e ben figurare nella società.

Inoltre c’è da segnalare un grande miglioramento per quanto riguarda le metodologie nelle cure ortodontiche: anche questo ha portato ad una fiducia e a una richiesta maggiori di questo tipo di interventi.

Su tutte c’è la cosiddetta “ortodonzia invisibile”, che ha permesso ad esempio di sostituire l’apparecchio con delle piccole maschere trasparenti, funzionali e più accettabili sul piano estetico.

Tali mascherine hanno peraltro il vantaggio di poter essere rimosse sia durante i pasti che quando ci si lava i denti, apportando notevoli vantaggi anche sul piano pratico.