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03
Nov
2007

ALBERTO GRECO AL FESTIVAL DELLA SCIENZA: LA SCIENZA E' CURIOSITA'

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«La scienza è una manifestazione di curiosità. Ovvio, dunque, che proprio la curiosità sia stata scelta come tematica principale di questa quinta edizione del Festival»: parola di Alberto Greco, professore di Psicologia e direttore del Master in Scienze Cognitive e responsabile del Laboratorio di Psicologia e Scienze Cognitive presso l'Università di Genova, che ha aperto l’incontro dal titolo Curiosità e sorpresa nella scienza e nella vita quotidiana. La spiegazione delle scienze cognitive, tenutosi venerdì 2 novembre 2007, alle ore 15.00, nell’Auditorium di Palazzo Rosso. Alla conferenza hanno partecipato anche Carlo Penco, professore di Filosofia del Linguaggio all’Università di Genova, e Cristiano Castelfranchi, professore di Scienze Cognitive all’Università di Siena e direttore dell’Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione a Roma.

«Gli scienziati sono spinti dalla curiosità di conoscere qualcosa – ha detto Greco – e in primo luogo coloro che si occupano di scienze cognitive: psicologia e filosofia, ma anche neuroscienze e robotica». Poi Greco ha spiegato come nasce la curiosità: «Siamo curiosi quando sappiamo un po’, ma non troppo; oppure quando le cose non sono come ce le aspettiamo; o ancora, quando ci troviamo in una situazione nuova, non familiare».

A seguire Carlo Penco che, citando lo psicologo israeliano Daniel Kahneman (ospite al Festival 2006) e avvalendosi del supporto visivo di due spot pubblicitari, ha illustrato i due principali sistemi cognitivi: «la normale comprensione, che funziona tramite stereotipi e schemi standard, e il ragionamento, con cui si cerca di risolvere problemi più complessi».

Il lungo intervento di Cristiano Castelfranchi ha tracciato un quadro generale della curiosità partendo dal concetto di “sorpresa”: «una reazione automatica alla discrepanza tra ciò che ci si aspettava e ciò che accade realmente. In altre parole, è il segnale di un “fallimento” cognitivo». Il professore ha  poi proseguito descrivendo i vari tipi di sorpresa: «Quando l’aspettativa è errata, la sorpresa è detta “di prima mano”, ed è regolata dalla legge “più ero sicuro, più sono sorpreso”. Quando invece la base della previsione è crollata, si parla di sorpresa “profonda”». Successivamente, Castelfranchi è passato al concetto di “aspettativa” che – come ha più volte sottolineato - «ha a che fare esclusivamente con gli esseri umani, in quanto tratta le previsioni rilevanti per gli scopi di ognuno». Eppure proprio Castelfranchi fa parte di quella piccola schiera di pensatori che, in futuro, crede possa essere una prerogativa anche delle macchine.

«La curiosità – ha concluso Castelfranchi – è andare a caccia di conoscenza per motivi intrinseci, per il gusto di farlo, e non per altri premi dall’esterno. E la scienza, altro non è che curiosità fatta metodo, mestiere, istituzione sociale».