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24
Mag
2011

QUESTIONI DI COSCIENZA . GIULIO GIORELLO A PALAZZO DUCALE

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GENOVA.Riprendono con il filosofo Giulio Giorello “Questioni di Coscienza”, la serie di lezioni magistrali con grandi nomi della cultura per riflettere sui principali motivi del vivere assieme e sul ruolo degli intellettuali. Il filosofo parlerà del tema “Dio”. Partendo dall'analisi delle tre grandi religioni monoteiste dell'Occidente, Giorello indagherà sulla possibilità di una ricerca e di un'etica "senza Dio", la cui valenza politica appare oggi come un tratto ineliminabile di una società aperta e democratica.
La lezione si terrà mercoledì 25 maggio nella Sala del Minor Consiglio di Palazzo Ducale, alle ore 17.00.

Il ciclo “Questioni di coscienza” – curato da Nicla Vassallo, professore ordinario di Filosofia Teoretica (Università di Genova), con la collaborazione di Maria Cristina Amoretti, docente di Metodologia delle scienze umane (Università di Genova) – propone una settimana fitta di appuntamenti.

Si prosegue proprio con Nicla Vassallo che rifletterà sul tema “Internet”, giovedì 26 maggio alla Sala del Minor Consiglio, ore 17.45. Tra i problemi che solleva il web spiccano dubbi sulla nostra identità personale, nonché sulla conoscenza che otteniamo. Nicla Vassallo affronta il tema dell'impatto della Rete nel mondo contemporaneo.

E poi sarà la volta – venerdì 27 maggio, ore 17.45 – dello psichiatra e psicoanalista Vittorio Lingiardi. Nell’incontro dal titolo “Borderline” cercherà di fare luce su quella che, in origine pensata come semplice linea di confine tra psicosi e nevrosi, nel frattempo è diventata il territorio più studiato, e "movimentato", della psicopatologia.

Chiuderà il ciclo “L’interno non è più quello di una volta”, un incontro con il giornalista e scrittore Antonio Gnoli che domenica 29 maggio alle ore 17.45 si chiederà cosa sia rimasto dell’inconscio nell’età della Rete. La grande scoperta del 900 sembra infatti smarrirsi nel reticolo dell’informazione. Gnoli ragionerà su come il termine "coscienza" sia da intendersi – oggi – più come condivisione che consapevolezza di sé