MAURO PESCE AI MARTEDIí LETTERARI DEL CASINO' DI SANREMO
Il 30 ottobre nella Sala Privata alle ore 16.30 Mauro Pesce terrà la conferenza su :” Inchiesta su Gesù. Cosa dicono i vangeli apocrifi e il vangelo di Giuda.” con la presentazione del libro:” Inchiesta su Gesù” Chi era l’uomo che ha cambiato il mondo.” di Mauro Pesce e Corrado Augias. Introduce l’autore Ito Ruscigni, curatore dei Martedì Letterari.
Voi chi dite che io sia?" chiede Gesù ai discepoli; commenta il critico americano Harold Bloom nel suo recente "Gesù a Yahvè": "E' possibile che Gesù sia stato un enigma anche per se stesso". Sono queste le premesse del libro che Corrado Augias ha scritto dopo aver dialogato con Mauro pesce, eminente biblista, docente di storia del cristianesimo all'università di Bologna. Che cosa dicono davvero i 27 testi del Nuovo Testamento quando li si spoglia delle sovrastrutture teologiche secolari? E che cosa i numerosi altri vangeli che l'ortodossia ha confinato nel silenzio, i cosiddetti 'apocrifi', l'ultimo dei quali, il vangelo di Giuda, è appena stato pubblicato? Ancora: perché di tutti quei testi la Chiesa ha scelto di salvaguardare solo quei quattro? Sono alcune delle domande dalle quali si dipana una discussione che ha esiti sorprendenti. Sappiamo davvero quando è nato Gesù, da chi, dove? Sua madre Maria è sempre stata considerata vergine? E Gesù lo è sempre rimasto? Quanto c'è di vero nella sua presunta relazione con Maddalena? E infine: quale fu la vera ragione per cui fu candidato a morire su un infame patibolo? Un libro forte, documentato, storicamente inoppugnabile, che alcuni troveranno provocatorio, molti illuminante, e dal quale la figura di Gesù emerge come quella di un uomo che ha davvero cambiato il mondo.
Le fonti utilizzate per realizzare questo libro-intervista sono state molteplici: i 27 testi del Nuovo Testamento, la Bibbia Ebraica (ovvero l’Antico testamento) e tutti i testi collaterali, sia latini sia greci. Questo oneroso lavoro di raffronto dei testi si è reso necessario in quanto Gesù era un personaggio talmente complesso e gigantesco, vissuto in un periodo così complesso che solo trattandolo dal punto di vista storico lo si può apprezzare realmente.
Chi era davvero, nella sua fisicità di carne, sangue, muscoli, l’uomo che circa duemila anni fa percorse la terra d’Israele, parlò alle folle, guarì gli ammalati, lanciò uno straordinario messaggio di speranza e finì straziato su un patibolo infame? Nell’ultimo mezzo secolo l’analisi filologica e nuove ricerche archeologiche hanno ampliato la possibilità di scoprire la vera personalità dell’uomo chiamato Gesù. Molte domande rimaste a lungo sospese hanno oggi un’attendibile risposta: dov’è nato, da chi, quando, come; di che cosa fu accusato per meritare quell’atroce supplizio; quale ruolo ebbero nel suo ‘processo’ il popolo di Gerusalemme, le gerarchie religiose ebraiche, le autorità romane con le loro truppe d’occupazione.
Su Gesù sono proliferate nei secoli molte leggende e alcune autentiche fiabe, segno della curiosità – ma forse si potrebbe dire dell’ansia – di sapere chi lui fosse veramente prima che il mantello della teologia lo coprisse, celandone allo sguardo la figura storica. Il libro di Corrado Augias si distingue proprio per l’approccio (storico) con cui ha affrontato l’argomento: un’estrema chiarezza nel dialogo con uno dei massimi biblisti italiani, Mauro Pesce, rivolgendogli quelle stesse domande che molti di noi, cristiani e non cristiani, si pongono: sul periodo storico nel quale Gesù visse, sulle sue parole, sulla sua vita, sulla sua morte, sui tanti testi che ne parlano. Ma anche su ciò che seguì la tragica giornata del Golgota, fino alla nascita di una religione che da lui prese il nome, anche se egli non ha mai detto di volerla fondare.
Il profilo di Gesù che questa ‘inchiesta’ ci restituisce è quello di un ebreo, ortodosso e praticante, ligio alla Legge di Mosè (tanto da seguirne sia i dettami alimentari sia quelli relativi agli abiti da indossare), amante del suo popolo e delle sue tradizioni, eppure aspramente critico verso gli aspetti che giudicava ‘superati’ o ‘secondari’, e, soprattutto, portatore di un progetto di rinnovamento incentrato sul riscatto degli emarginati. Non è la classica figura da ‘santino’ –impregnata da fede e dogmi- l’immagine che emerge di Gesù da questo libro; semmai è una figura altamente drammatica, incoerente, con i suoi dubbi e le sue paure, una figura più vicina a noi uomini. Una personalità complessa, mai svelata per intero nemmeno a chi gli era più vicino, una figura profondamente solitaria, coerente con i suoi principi fino alla morte in croce. Gesù è stata una figura rivoluzionaria perché ha saputo rendere pubblici dei sentimenti (compassione, amore, pietà) fino ad allora confinati alla sfera del privato e, in un mondo – come quello antico – in cui politica e religione erano un tutt’uno (si pensi alla figura dei Faraoni nell’Egitto antico, oppure a quella dei Governatori nelle regioni dell’Impero romano), Gesù ha diviso queste due sfere (politica/religione) in modo netto, deciso (‘date a Cesare quel che è di Cesare e date a Dio ciò che è di Dio’).
Il libro mette in luce alcuni degli aspetti meno conosciuti e più umani del profeta ebreo Yehoshua anche se, come dice Mauro Pesce, lo storico ‘rintraccia con maggiore o minore certezza eventi e documenti del passato mettendoli a disposizione dei suoi contemporanei. Sta poi a ciascuno valutarli, facendone l’uso che crede, sulla base delle proprie conoscenze e della propria libera volontà’.
Mauro Pesce (Genova 21 marzo 1941), dal 1987 è professore ordinario di Storia del Cristianesimo all'Università di Bologna, Facoltà di Lettere e Filosofia, dove è il presidente del Corso di laurea in Scienze Antropologiche. Nel 1979 fondò l'Associazione italiana per lo studio del giudaismo.
Nel 1988 fondó il Centro Interdipartimentale di studi sull'Ebraismo e sul Cristianesimo (CISEC) dell'Università di Bologna.
Fra i suoi libri:
Paolo e gli arconti a Corinto. Storia della ricerca (1888-1975) ed esegesi di 1 Cor 2,6.8, Testi e ricerche di scienze religiose,13, Brescia Paideia 1977, 477 pp.
Dio senza mediatori. Una tradizione teologica dal giudaismo al cristianesimo, Testi e ricerche di scienze religiose, 16, Brescia Paideia 1979, 224 pp.
Il cristianesimo e la sua radice ebraica. Con una raccolta di testi sul dialogo ebraico-cristiano, Bologna, Edizioni Dehoniane, 1994
Le due fasi della predicazione di Paolo. Dall'evangelizzazione alla guida delle comunità, Bologna, Edizioni Dehoniane, 1994
[insieme con Adriana Destro] Antropologia delle origini cristiane, Quadrante 78, Bari, Laterza, 1995
[insieme con Adriana Destro] Come nasce una religione. Antropologia e esegesi del Vangelo di Giovanni, Percorsi, 8, Bari-Roma, Laterza, 2000
Le parole dimenticate di Gesù, Scrittori greci e latini, Fondazione Lorenzo Valla, Milano, Mondadori, 2004
L'ermeneutica biblica di Galileo e le due strade della teologia cristiana, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2005
[insieme con Adriana Destro] Forme culturali del cristianesimo nascente, Scienze Umane, 2, Brescia, Morcelliana, 2005
[insieme con Corrado Augias] Inchiesta su Gesù. Chi era l'uomo che ha cambiato il mondo, Milano, Mondadori, 2006
Corrado Augias
Giornalista e scrittore, Corrado Augias è nato a Roma nel 1935.
Ha trascorso molti anni all'estero.
Parigi prima, poi New York, da dove è stato corrispondente del settimanale "L'Espresso" e del quotidiano "La Repubblica".
Attualmente risiede a Roma.
È stato inviato speciale per "L'Espresso", "Panorama" e "La Repubblica", quotidiano al quale attualmente collabora.
(New York), 1967 All'inizio degli anni '60 ha partecipato al movimento dell'avanguardia teatrale romana con il "Teatro del 101" diretto da Antonio Calenda, per il quale ha scritto Direzione Memorie e Riflessi di conoscenza, protagonista Luigi Proietti.
Al teatro è tornato in anni più recenti con L'Onesto Jago, messo in scena dal teatro stabile di Genova (regia di Marco Sciaccaluga, con Eros Pagni nel ruolo di Jago).
Nell'estate del 1971 a Disneyland
Per la casa editrice Rizzoli ha pubblicato una trilogia narrativa nella quale, sotto specie di spy story affidate a un protagonista unico (un fratello immaginario del dannunziano Andrea Sperelli), si racconta la storia italiana in anni fondamentali anche per la nostra vita - quelli che vanno dal 1911 (impresa di Libia) al 1921 (vigilia del fascismo). I tre titoli sono: Quel treno da Vienna, Il fazzoletto azzurro, L'Ultima Primavera