10
Giu
2007
SI CHIUDE CON MASSIMO GRAMELLINI LA STAGIONE DEI MARTEDIí LETTERARI DEL CASINO' DI SANREMO

Massimo Gramellini è una delle più acute e brillanti firme del giornalismo italiano che dalla prima pagina de La Stampa dà ogni giorno il BUONGIORNO ai suoi lettori con corsivi ricchi di apologhi, fatti della vita e ritratti esilaranti in punta di fioretto. In genere, ritratti di italiani. Umorali e anarchici, vittimisti e superficiali, con il pallino del posto fisso e completamente privi di senso dello Stato, perché semmai è lo Stato che fa loro senso.
Di italiani, ma non solo. Il campionario è vasto. Americani che si credono padroni del mondo ed europei che non credono più a niente, politici d’assalto e cittadini indifesi, (s)vip e presunti famosi, coppie precarie ed eterni single, figli molli e genitori bulli, facce toste ed eroi della porta accanto, tifosi sfegatati e atleti dopati, analfabeti di ritorno e altri di sola andata. Difficile non ritrovarsi nell’Abbecedario immaginario dell’autore. Difficile non ridere, appassionarsi, indignarsi persino. E alla fine, per essere felici o almeno provarci, la regola sembra essere per tutti una soltanto: tornare ad agire con la spontaneità degli ingenui.
UN BRANO
"La vita è semplice soltanto quando la si affronta con la logica di un bambino. I cinici ne rideranno. Ma gli altri sentono che qualsiasi proposito di riscossa non può che partire dalla capacità di stare al mondo con il desiderio nitido e il cuore infallibile dell’infanzia."
Dall’Introduzione:
Sarà un pensiero ingenuo, specie all’inizio di un’introduzione, ma credo che per arrivare da qualche parte sia sempre meglio partire dal fondo.
Il mio diario quotidiano sulla Stampa si trova in fondo alla prima pagina. La mia posta del cuore su Specchio in fondo alla rivista. ( A volte comincio dal fondo anche a tavola: mai capito perché uno debba mangiare le carote crude quando ha fame e la torta al cioccolato quando è sazio.)
Nelle prossime pagine incontrerete tante facce di persone, o forse tante sfaccettature della stessa: un caleidoscopio che non è difficile rintracciare dentro ciascuno di noi. Troverete, in ambo i sessi, i fragili e gli arroganti, i furbi e i sognatori, gli eroi e gli sconfitti, gli innamorati e gli innamorabili, i consumatori e i consumati. E un po’ ovunque, ma soprattutto in fondo, gli ingenui.
Gli ingenui non sono buoni. Non più di quanto lo sia una pianta che ci dà l’ossigeno per vivere. Semplicemente sono giusti. Non agiscono in nome di un’indole o di un’ideologia, ma di quella legge naturale che, nel momento supremo della scelta, grida loro di comportarsi da esseri umani.
E’ una voce che non si sente quasi più. C’è tanto rumore in giro. Soggiogati dalla dittatura delle apparenze, abbiamo dimenticato che le persone non si rivelano e non si giudicano da ciò che dicono, ma da ciò che fanno. Perché gli ingenui possono anche avere idee e parole sbagliate. Ma i gesti, quelli non li sbagliano mai. Come le piante, sono loro a darci l’ossigeno per vivere.
(Massimo Gramellini)
Massimo Gramellini, torinese di sangue romagnolo, ha vissuto a lungo fra Milano e Roma prima di ritornare a Torino, chiamato da Giulio Anselmi a far parte della squadra dei vicedirettori de La Stampa. Dall’ottobre 1999 scrive quotidianamente un corsivo in fondo alla prima pagina, intitolato BUONGIORNO, mentre sull’ultima del settimanale Specchio cura la posta del cuore. Ha pubblicato: Colpo Grosso (con Curzio Maltese e Pino Corrias), 1994; Compagni d’Italia, 1996; Buongiorno, 2002; Granata da legare, 2006.
Da adnkronos
Ci salveranno gli ingenui ' di Massimo Gramellini
Roma, 21 mag. (Adnkronos/Ign)- Italiani che farebbero di tutto pur di affermarsi nel mondo del lavoro. Italiani ingenui, presuntuosi, alla ricerca dell'amore, in attesa di trovare un posto di lavoro sicuro sul quale contare. Ritratti di persone umorali e anarchiche che non credono piu' nelle Istituzioni del nostro Paese. Uomini e donne pieni di speranza, oppure incerti sul futuro, capaci soltanto di piangersi addosso. Gente comune pronta a scommettere ancora una volta sulla vita. Ma anche americani cinici che immaginano di essere i padroni del mondo ed europei che non sanno piu' essere competitivi. Politici superficiali e attratti soltanto dal potere. Cittadini schiacciati dalla burocrazia. Il mosaico di testimonianze, pareri, lettere accorate, immagini illuminanti e corsivi pungenti raccolto dal vicedirettore de ''La Stampa'', Massimo Gramellini, nel volume ''Ci salveranno gli ingenui '', pubblicato dalla casa editrice Longanesi, mette in scena il microcosmo complesso e vario della societa' italiana dei nostri tempi.
Scrive su “Il Giornale Michele Brambilla:
“Si possono ignorare gli articoli di fondo, non le quotidiane trenta righe di Gramellini. Intanto perché la scrittura è tale che per ciascuno di noi c’è solo da imparare. E poi perché l’autore ha un’altra virtù rara: quella di non parlare delle cose che di solito eccitano tanto noi giornalisti, ma di ciò di cui la gente parla davvero. Anzi, di ciò di cui la gente vive: i piccoli problemi quotidiani, gli amori, i figli, la scuola, il traffico, le vacanze, la salute, magari anche le grandi domande su chi siamo e su dove andremo a finire. Anche la politica, certo: ma non cole la raccontano gli habituè del Palazzo, con quei collage di dichiarazioni che interessano solo a chi le ha rilasciate. Insomma a Gramellini salta a piedi pari gli argomenti già trattato sulle home page dei siti Internet, nei sommari ei telegiornali e sulle prime pagine dei quotidiani; e va scavare tra le righe della cronaca, alla ricerca dei piccoli fatti che nascondono i grandi significati.
Adesso queste rubriche sono state raccolte in un libro: Ci salveranno gli ingenui. Il titolo ricorda quello di un altro libro, scritto più di mezzo secolo fa da Leo Longanesi: “ Ci salveranno le vecchie zie?”..
Tutti e due, in fondo, sono osservatori del costume italiano, delle nostre poche virtù e dei nostri molti vizi. Tutti e due sanno graffiare, ironizzare, mettere alla berlina; ma anche richiamare- senza moralismi- ai valori veri, a ciò che conta nel profondo. Tutti e due, soprattutto, leggono la realtà senza le lenti deformanti dell’ideologia, cioè senza pregiudizi.
E poi tutti e due possono ben fregiarsi del titolo di uomini liberi….
Il libro di Gramellini è un piccolo emporio. Vi si trova un po’ di tutto. Lo si può leggere anche saltando da una pagina all’altra. E se lo si prende in mano per regalarsi qualche riflessione ogni giorno, diventa una specie di breviario laico.
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