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29
Gen
2006

SUPERBI ITINERARI, CON LA MATITA DI IVO MILAZZO

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Un modo diverso di vedere la citt‡. "Nella mia Genova, di monumenti da fotografare non ce ne sono. Alla Foce ci sono i miei ricordi, ci siamo io e i miei amici". Parole di Bruno Lauzi. Ma Ë proprio cosÏ? Paolo Fizzarotti e il disegnatore Ivo Milazzo in Superbi itinerari (edizioni Lizard, 144 pagine, 10 euro) sembrano pensarla diversamente. E infatti ricavano sette itinerari andando alla riscoperta di quanto di bello vi Ë in questo "Porto di mare" dove "Ë giusto arrivarci cosÏ, scoprirlo cosÏ, guardarlo cosÏ, dalla costa all'interno, dal mare alle colline". Sette itinerari che sono una ragnatela fitta di racconti, curiosit‡, scoperte, storie e ricordi, suoni e sapori, colori e odori. Ma, avvertono gli autori, Genova Ë anche una citt‡ che non si lascia "svestire completamente. I capitoli sono simili ai sette veli di Shahrazade che cadono uno alla volta man mano che ci si addentra nella lettura del volumetto, impreziosito dai disegni di Milazzo (quello del fumetto Ken Parker, tanto per intenderci). Superbi Itinerari non vuole essere una delle solite guide turistiche, ma uno sguardo dentro la Lanterna, le mura del Barbarossa, palazzo Doria, le splendide chiese dove il vecchio si mescola al nuovo, in un cocktail dal sapore di mare dove gli ingredienti sono l'acquario, via del Campo, le strade del potere, Porta Soprana, la citt‡ "virtuale", le colline a picco sul golfo, i caruggi che dopo la chiusura dei negozi si svuotano all'improvviso per tornare a riempirsi di un'umanit‡ diversa. Canta Ivano Fossati, ed Ë la frase che inizia il libro: "Chi guarda Genova, sappia che Genova/ si vede solo dal mare/ Quindi non stia lÏ ad aspettare/ di vedere qualcosa di meglio/qualcosa di pi˘/ di quei gerani che la giovent˘/ fa ancora crescere nelle strade". E con questo spirito il libro porta il lettore attraverso il bianco delle piastrelle che riveste i locali "giusti" per i piatti della tradizione; il rosso dei fiori e delle antiche dimore; l'arancione dei rimorchiatori; il verde del basilico (e per chi vuole divertirsi a cucinare il pesto, c'Ë la ricetta giusta); il grigio delle tegole di ardesia; l'azzurro dei rari spicchi di cielo che si intravedono nello stretto dei vicoli."Superbi Itinerari" spiega al visitatore forestiero che Genova Ë anche citt‡ di sapori: la focaccia, la farinata, il pesto, il Pigato e lo Sciacchetr‡ delle Cinque Terre, il minestrone, lo stoccafisso, le acciughe ripiene, il coniglio alla ligure, la trippa in umido e quei piatti del turco Abdullah di Antiochia, la cui vita Ë un romanzo:dalla Siria al Libano, alla Francia, dove incontra l'amore e sposa una ragazza sarda portandola a vivere alla Commenda. Nella sua Kebabberia Orient Express cucina quei cibi che hanno il sapore della Turchia e dell'Egitto, con puntate verso la Persia-Iran e l'occidente maghrebino. I clienti non mancano: dagli extracomunitari nostalgici alle casalinghe in cerca di qualcosa di strano per variare il men˘.E il turista che cerca qualche souvenir insolito viene indirizzato alla ferramenta pi˘ strana d'Italia, al civico 39 di via PrÈ. Pi˘ che un negozio Ë un museo: dal mortaio in marmo con pestello, agli stampi dei corzetti. In tutto dentro i locali che nel medioevo accolsero un ospedale: e infatti nelle vetrinette ci sono ancora cimeli e reperti dell'arte medica di una volta. Genova, suggeriscono gli autori, Ë una citt‡ di profumi: il salmastro del mare, l'odore pungente delle spezie nostrane ed esotiche. Genova Ë la citt‡ dove furono inventati i jeans, Ë la citt‡ di Lele Luzzati, Ivano Fossati, Fabrizio De AndrÈ, Bruno Lauzi, Gino Paoli. E' la citt‡ dove nacquero i primi fumetti western italiani, dove il mare, i profumi, le atmosfere stimolano davvero la fantasia.